I confetti: da dove arrivano e cosa significano
Tra gli elementi che maggiormente si associano al matrimonio vi sono senza dubbio i confetti. I piccoli bon bon, che siamo ormai abituati a ricevere, sono carichi di storia e di connotazioni che è bene sapere quando si organizza un matrimonio per evitare alcune scelte “originali” che farebbero perdere il significato di una tradizione così antica.
Le origini risalgono a 2 tradizioni storicamente distinte che si sono poi fuse in ciò che identifichiamo oggi con il nome di confetto.
Anticamente i romani erano soliti donare e farsi donare durante i banchetti nuziali mandorle e frutta seccha. Questo gesto garantiva per le credenze dell’epoca prosperità economica e fecondità.
Nel Medioevo, invece, si hanno le prime tracce di quanto più simile al confetto. Si trattatava in realtà di un’elaborazione quasi farmaceutica, la quale utilizzando una pasta a base di zucchero consentiva di ingerire sostanze benefiche che prese singolarmente sarebbero risultati un po’ sgradevoli: erbe, spezie e semi venivano resi più invitanti con la presenza dello zucchero. Sul finire del Medioevo, inoltre, lo zucchero stesso con il suo sapore dolce veniva considerato esso stesso un alimento benefico, espressione di nutrimento equilibrato e “giusto”.
Il binomio quindi tra i 2 elementi salutari diede il via al successo del confetto. Termine, per altro, che deriva dal latino “conficere” cioè fabbricare e che identifica quindi una una cosa artificiale, non esistente in natura.
La terra che ha dato i natali al confetto è la Borgogna e più precisamente Flavigny (il paese del film Chocolat) dove tutt’oggi l’attrazione principale del paese è la piccola fabbrica di confetti che si trova in un’antica abbazia. Il più celebre dei confetti era, ed è conosciuto, come l’”anice di Flavigny”, inventato dai monaci dell’epoca, i quali ricoprivano i semi di anice con molti strati di sciroppo di zucchero.
L’abitudine di servire i confetti si diffuse in Italia nel primo Rinascimento ed entrambi gli elementi che li componevano, zucchero e spezie, erano già indicativi di uno status sociale elevato, ma il confetto contribuì ancor di più a distinguere la tavola signorile.
Nel rispetto quindi della tradizione e del bon ton che ne consegue suggeriamo agli sposi di scegliere sempre confetti con la mandorla bianchi, lasciando per altre occasioni i surrogati al cioccolato. Via libera invece ad ogni forma di aromatizzazione: fragola, pesca, arancia, limoncello, pera, vaniglia sono solo alcuni esempi.
Autore: Elisabetta Zucchi - Azienda: Dday Wedding - Agenzia di Wedding Planning
